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Rebibbia, spaccio in carcere: droga e telefoni nei congelatori

Droga e cellulari nascosti nei congelatori del carcere di Rebibbia

Il ritrovamento choc all’interno della prigione – Nel carcere di Rebibbia, a Roma, le forze dell’ordine hanno scoperto un vero e proprio mercato illecito nascosto nei congelatori degli spazi comuni. Hashish, cocaina e telefoni cellulari erano occultati tra gli alimenti, pronti per essere rivenduti ai detenuti. L’incredibile ritrovamento ha dato il via a un’indagine che potrebbe portare a scoprire chi gestiva il traffico di droga all’interno dell’istituto penitenziario.

Telecamere e intercettazioni per smantellare il traffico in carcere.

Roma, traffico di stupefacenti nel carcere: sequestri e indagini

Un sistema organizzato di spaccio interno – Le prime ricostruzioni degli inquirenti suggeriscono che il carcere fosse diventato una piazza di spaccio strutturata, con un giro d’affari stimato intorno ai 15mila euro. Non è ancora chiaro chi fossero i responsabili della gestione del traffico, ma si ipotizza il coinvolgimento di più detenuti e, forse, di complici esterni. Le modalità di distribuzione e pagamento sono ancora sotto la lente degli investigatori.

Il ruolo dei congelatori negli scambi illeciti – L’uso dei congelatori comuni per occultare la merce rappresenta un dettaglio insolito, ma efficace. Il freddo mascherava gli odori della droga, rendendo più difficile il rilevamento da parte del personale penitenziario e dei cani antidroga. Questa tecnica dimostra una conoscenza approfondita dei controlli interni e suggerisce una rete ben organizzata che operava con discrezione.

Le indagini per risalire ai responsabili – Gli investigatori stanno ora analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza e raccogliendo testimonianze tra i detenuti per risalire ai responsabili del traffico. Inoltre, i telefoni ritrovati potrebbero contenere messaggi e contatti utili a ricostruire la rete di spaccio. Il sospetto è che le forniture provenissero dall’esterno, con modalità ancora da chiarire.

Il problema della droga nelle carceri italiane – Il caso di Rebibbia non è isolato: il traffico di droga all’interno delle carceri è un fenomeno diffuso in Italia. Gli istituti penitenziari, nonostante le misure di sicurezza, restano vulnerabili all’introduzione di sostanze illecite e dispositivi elettronici. Questo episodio solleva ancora una volta la necessità di rafforzare i controlli e di implementare strategie più efficaci per prevenire simili episodi.

Le misure per contrastare il fenomeno – Le autorità stanno valutando nuove misure per arginare il traffico di droga e cellulari nelle prigioni. L’aumento delle perquisizioni, l’uso di scanner più avanzati e una maggiore vigilanza sul personale sono alcune delle possibili soluzioni. Nel frattempo, le indagini proseguono per individuare chi tirava le fila di questo business illegale dentro Rebibbia.

Antonio Frezza

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