Greenpeace protesta davanti alla Camera con un maiale gigante
Un messaggio chiaro alla politica – “Onorevoli, non potete più ignorarmi”. Questo è il messaggio che Greenpeace Italia ha voluto lanciare posizionando un enorme maiale di cartapesta davanti alla Camera dei deputati. L’iniziativa fa parte della campagna per la proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi”, presentata circa un anno fa in collaborazione con Lipu, ISDE–Medici per l’ambiente, Terra! e WWF Italia. L’obiettivo è quello di trasformare il sistema degli allevamenti intensivi, considerato dannoso per l’ambiente, la salute pubblica e il benessere animale.

Il Parlamento ignora la proposta di legge? Greenpeace risponde con una protesta visibile
Una proposta di legge per un cambiamento necessario – La proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi” punta a ridurre la dipendenza dell’Italia da questo tipo di produzione zootecnica, promuovendo invece modelli più sostenibili. Secondo Greenpeace e le altre associazioni coinvolte, il sistema attuale contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra, all’inquinamento delle acque e alla deforestazione legata alla produzione di mangimi. Inoltre, gli allevamenti intensivi sono spesso luoghi di sofferenza per gli animali, costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento e stress.
L’impatto ambientale degli allevamenti intensivi
Gli allevamenti intensivi sono una delle principali cause di inquinamento ambientale. Secondo diversi studi, il settore zootecnico è responsabile di una parte consistente delle emissioni globali di metano, un gas serra con un effetto molto più potente della CO2. Inoltre, la gestione dei liquami prodotti dagli allevamenti rappresenta una minaccia per le falde acquifere e per la qualità dell’aria nelle zone rurali. Greenpeace e le altre associazioni ambientaliste chiedono un’inversione di rotta per ridurre questi impatti negativi.
Benessere animale e salute pubblica – Un altro aspetto cruciale della proposta riguarda il benessere animale. Negli allevamenti intensivi, gli animali vivono spesso in spazi ristretti, privati di qualsiasi stimolo naturale e sottoposti a trattamenti farmacologici costanti per prevenire malattie legate alle condizioni di allevamento. Queste pratiche, oltre a sollevare questioni etiche, pongono anche un problema di salute pubblica, poiché l’uso eccessivo di antibiotici negli animali può contribuire all’aumento della resistenza batterica, con gravi conseguenze per l’uomo.
La risposta della politica – Nonostante la proposta di legge sia stata presentata già un anno fa, il Parlamento non ha ancora avviato una discussione concreta sul tema. Greenpeace e le altre associazioni hanno quindi deciso di rilanciare l’attenzione pubblica con questa protesta simbolica, chiedendo ai deputati di prendere posizione. Il maiale gigante di cartapesta rappresenta l’urgenza di affrontare il problema e di adottare misure che possano garantire una transizione verso modelli di allevamento più sostenibili.
Verso un futuro senza allevamenti intensivi – Greenpeace e le associazioni partner continuano a lavorare per sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla necessità di un cambiamento nel settore zootecnico. La speranza è che l’azione di fronte alla Camera dei deputati serva a smuovere il dibattito politico e a portare la proposta di legge all’attenzione del Parlamento. La transizione verso un’agricoltura più sostenibile è una sfida complessa, ma indispensabile per la salute del pianeta e delle future generazioni.