L’agricoltura come atto politico: la storia di Matteo Tunesi

Da Milano a Zagarolo: la svolta verde di Matteo Tunesi – Matteo Tunesi ha 36 anni e una storia che intreccia impegno civile, passione politica e amore per la terra. Originario di Milano, ha trascorso la giovinezza tra aule universitarie, assemblee studentesche e centri sociali. La sua prima militanza si è sviluppata nel contesto dell’attivismo studentesco e delle lotte per il diritto all’abitare, in una città dove il costo della vita ha reso l’accesso alla casa sempre più difficile per molti. Ma la sua traiettoria personale non si è fermata lì.

Quando la terra diventa maestra di vita. Matteo Tunesi, tra agroecologia e impegno sociale. Zagarolo e il sogno di un’agricoltura che educa. Semi di speranza: il progetto agricolo di Matteo Tunesi.
Coltivare relazioni, non solo ortaggi.

Dalla protesta alla proposta: la svolta agricola di Matteo

Un cambio di rotta verso la terra – Dopo anni passati in prima linea nelle battaglie urbane, Matteo ha sentito l’urgenza di un cambiamento profondo. È così che ha scoperto l’agroecologia e l’agricoltura organica rigenerativa. L’idea di tornare alla terra non come rifugio, ma come forma di resistenza e costruzione di futuro, lo ha portato a lasciare Milano per trasferirsi a Zagarolo, un piccolo comune in provincia di Roma. Qui ha trovato un terreno fertile, in tutti i sensi, per far germogliare una nuova visione di vita.

Coltivare il futuro: tra ortaggi e sementi antiche – Nel terreno che oggi gestisce, Matteo coltiva ortaggi di stagione seguendo i principi della sostenibilità ambientale e della biodiversità. Uno dei suoi obiettivi principali è il recupero di varietà antiche e autoctone, spesso dimenticate o a rischio di estinzione. Queste sementi, oltre ad avere un valore storico e culturale, rappresentano una risorsa fondamentale per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Accanto agli ortaggi, ha avviato anche la produzione di olio extravergine e presto inizierà quella del vino.

Educare al cibo buono, giusto e accessibile – Ma il lavoro di Matteo non si limita alla coltivazione. Da sempre convinto che il sapere vada condiviso, collabora con associazioni, scuole e gruppi ecologisti per diffondere la cultura del cibo buono, giusto e accessibile a tutti. Organizza laboratori, visite guidate, incontri nelle scuole e partecipa attivamente a reti territoriali che promuovono l’autoproduzione, il consumo consapevole e il diritto all’alimentazione.

Una comunità intorno alla terra – Con il tempo, la sua iniziativa ha attirato intorno a sé una piccola comunità fatta di famiglie, giovani e anziani che condividono l’amore per la terra e la voglia di costruire un’alternativa concreta. La sua azienda agricola è diventata uno spazio aperto, dove si coltiva il rispetto per la natura, ma anche la solidarietà tra persone. In un’epoca di frammentazione e disillusione, il campo di Matteo è diventato un luogo di speranza e incontro.

Il sogno di un’agricoltura che cura – Per Matteo Tunesi, coltivare non significa solo produrre cibo, ma prendersi cura: delle piante, delle persone e del pianeta. La sua è un’agricoltura che rigenera, non solo il suolo, ma anche le relazioni e le comunità. Un esempio virtuoso di come un percorso personale possa trasformarsi in un progetto collettivo, capace di generare impatto e futuro.

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