Biglietti rivenduti a prezzi doppi: scatta la stangata

Colosseo, l’Antitrust colpisce i bot: multa da 20 milioni di euro
Biglietti introvabili online, ora arriva la sanzione

Una vicenda lunga mesi – La questione dei biglietti introvabili per il Colosseo ha finalmente trovato una risposta concreta da parte delle istituzioni. L’Antitrust ha comminato una maxi multa da 20 milioni di euro a diverse società coinvolte nell’acquisto massivo e automatizzato dei ticket d’ingresso al Parco archeologico del Colosseo. L’istruttoria era stata aperta nel luglio 2023, in seguito a numerose segnalazioni da parte di utenti e operatori del settore turistico.

Bot e rivendite, il sistema sotto accusa – Secondo quanto accertato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, un numero consistente di biglietti veniva acquistato in pochi istanti grazie a software automatizzati, noti come “bot”. Questi strumenti, programmati per superare le normali difese dei siti di vendita, permettevano a soggetti privati di accaparrarsi rapidamente i ticket per poi rivenderli a prezzi maggiorati, in molti casi anche del doppio rispetto al costo ufficiale.

Maxi multa Antitrust per i bot del Colosseo. Colosseo, 20 milioni di multa per acquisti automatizzati. L’Antitrust punisce il mercato parallelo dei ticket. Parco archeologico sotto assedio: interviene l’Autorità.
Siti culturali sotto osservazione: il Colosseo fa scuola.

Biglietti introvabili al Colosseo: scatta la sanzione

Impossibile acquistare regolarmente – Il risultato era una sostanziale impossibilità, per turisti e cittadini, di reperire biglietti tramite i canali ufficiali. La vendita online si esauriva nel giro di pochi secondi, creando un mercato parallelo e opaco. Questo meccanismo, oltre a danneggiare i consumatori, comprometteva l’immagine stessa del patrimonio culturale italiano, trasformando l’accesso al monumento più visitato del Paese in una corsa ad ostacoli.

L’azione dell’Antitrust – L’indagine dell’Antitrust ha portato alla luce pratiche scorrette e violazioni della concorrenza. La multa da 20 milioni è una delle più pesanti mai inflitte in ambito culturale, e rappresenta un segnale forte contro il fenomeno dei bot e del bagarinaggio digitale. L’Autorità ha anche chiesto l’adozione di misure correttive, come il rafforzamento dei sistemi anti-bot e un maggiore controllo sulla rivendita dei biglietti.

Verso una gestione più trasparente – Il Ministero della Cultura, coinvolto nell’inchiesta, ha accolto con favore la decisione dell’Antitrust e ha annunciato nuove misure per garantire l’accesso equo ai siti culturali. Tra le ipotesi al vaglio ci sono la personalizzazione dei biglietti, l’introduzione di controlli più rigidi sull’acquisto multiplo e la creazione di una piattaforma pubblica per la gestione diretta della biglietteria online.

Il Colosseo come simbolo di legalità – Il caso del Colosseo rappresenta solo la punta dell’iceberg, ma potrebbe diventare un precedente utile per intervenire in altri ambiti della cultura e del turismo. Proteggere l’accesso al patrimonio artistico significa anche difendere i diritti dei visitatori e garantire la trasparenza del sistema. Dopo mesi di incertezza, la sanzione dell’Antitrust segna un punto fermo verso una maggiore giustizia digitale.

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